È passato un anno. Era il 2 aprile 2018 quando tutto è iniziato. L’esplosione di malessere, il momento di torpore, i mesi di fatica e controlli, l’inizio della risalita.
Non sarei qui a scrivere queste righe, se non fosse successo.
Da lì le camminate, le corse, Instagram, questo blog, il libro. Un’avventura lunga un anno, intensa, stramba, imprevedibile.
E quanta ricchezza ho raccolto in questi mesi. Il bilancio non potrebbe essere più positivo. Non è stato facile. Quello no.
Ma la cosa che mi porto a casa in tutto questo è la consapevolezza di avere in poco tempo cambiato l’immagine che le persone avevano di me. Lo attesta il fatto che compiendo i miei 35 anni ho ricevuto una serie di regali a tema running che mi hanno emozionato e quasi commosso.
Perché la gente – famiglia, amici, conoscenti -ha capito, anche con un pò di fatica all’inizio, quanto sia importante per me. A tal punto da spronarmi, e provare a darmi nuovi obiettivi. Nuovi traguardi.
È stato molto bello.
Io nel frattempo per questi 35 mi sono “regalato” due settimane di stacco in cui allenarmi con calma, senza obiettivi, senza gare. Un weekend – quello scorso – a Parigi con la mia famiglia, un weekend in montagna tra amici – quello che sta per arrivare.
Prossimo obiettivo: una mezza maratona tra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Ma prima una tappa in casa: il 14/4 si corre nella mia Corbetta.

Qualche giorno ancora, dunque, e si riprende a mettere km nelle gambe!