Amici, eccomi qua. Non ci speravate più, vero? Ebbene, mi ero preso una lunga pausa dal blog perché vi dirò, il 2022 è stato un anno tosto. Tosto nel senso di intenso. Ma anche tosto nel senso di difficile.

Difficile come stare dietro a tutto: lavoro, famiglia, passioni.
Sia chiaro, noi ho mai smesso di correre. Ma mi sono mancati argomenti interessanti, senza i quali credo sia meglio non scrivere nulla.
Detto questo, torno su queste frequenze perché nel 2023 voglio provare a vivere la corsa con meno apprensione. Diciamocelo: è vero, con la buona volontà il tempo da dedicare a se stessi lo so trova. Ma è davvero, davvero difficile talvolta. Devo lavorare, devi fare il papà, il marito, e poi forse puoi fare il runner. È difficile.
Ma una cosa l’ho imparata, ed è riassunta nel titolo di questo articolo: mezz’ora basta. Mi spiego. Capita spesso che il tempo che vorremmo dedicare al nostro allenamento, semplicemente, non lo abbiamo. Ci si trova allora davanti a un bivio: salto l’allenamento oppure faccio quel poco che posso concedermi di fare? La tentazione di non fare nulla, a quel punto, è forte. Perché sei stanco, perché avevi un programma preciso in mente, perché piove, perché è buio. Ma alla fine in realtà la scelta migliore è quella di fare quello che abbiamo la possibilità. E allora ecco che lì mezz’ora basta.
Mezz’ora di allenamento fatto bene, mezz’ora di ossigeno, mezz’ora di solitudine, mezz’ora di sudore, mezz’ora di autoanalisi. Mezz’ora preziosa alla fine della quale ti senti un’eroe e le endorfine fanno il resto.
E poi non resta che aspettare l’appuntamento successivo, per dedicare alla corsa (o a qualsiasi altra cosa ci piaccia fare) il tempo necessario. Oppure, nel caso, mezz’ora basta.
