Asics Running Academy – verso la staffetta alla Milano Marathon

Martedì 15 marzo ho partecipato con entusiasmo al primo appuntamento della Asics Academy, evento organizzato con l’obiettivo di presentare le staffette Asics alla Maratona di Milano, presentare le nuove Gel Nimbus 24 e far conoscere da vicino, ai runner che correranno, Progetto Itaca – la Onlus che Asics supporterà a scopro benefico proprio per le staffette.

Asics quest’anno è sponsor tecnico della Maratona di Milano e ha deciso quindi di essere presente su diversi fronti. Sono molto contento del mio coinvolgimento, chi mi segue sa che la maratona è una distanza che non ho mai corso – e in tutta onestà, al momento, è anni luce distante dalle mie capacità atletiche – e questa sarà un’occasione per vederla comunque da vicino, respirarne il fascino, godendo di un’atmosfera che immagino unica.

Farlo al fianco di Asics mi inorgoglisce, per 3 motivi principali:

1. Asics mi ha accompagnato, proprio con le mitiche Nimbus – che utilizzo tuttora – al traguardo della mia prima mezza maratona, quella di Brescia, raccontata nel libro che ho scritto;

2. la filosofia di Asics, Anima Sana in Corpore Sano, è davvero in linea con la mia storia; ho iniziato a correre per togliermi un peso dall’anima, riuscendo poi a perderne anche per il corpo;

3. Progetto Itaca, Onlus alla quale Asics donerà supporto, sostiene proprio le persone che soffrono di disturbi mentali, con programmi specifici che anche grazie allo sport permettono cura e superamento delle difficoltà.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per sentirmi al posto giusto. Con me, in questa avventura, un gruppo eterogeneo di sportivi, capitanato da Stefano Baldini che – al fianco di Marco Cappelletti, Asics Brand Trainer – ci ha introdotto la nuova Nimbus partendo dalla sua esperienza personale. È stato molto interessante sentire il racconto dalla viva voce di un Runner con un’esperienza tale da poter davvero comprendere a pieno il valore di una scarpa e della sua tecnologia. Nimbus arriva al modello 24 aumentando il comfort e diminuendo il peso. La tecnologia Gel permette di rendere l’appoggio stabile garantendo il massimo dell’ammortizzazione, e questo è un aspetto importante soprattutto per runner di una certa mole.

In realtà però la Nimbus risponde bene per qualsiasi esigenza, dimostrandosi un modello piuttosto eclettico.

Anche esteticamente, personalmente, vedo una svolta verso una linea più moderna, che accontenta anche chi è attento a quell’aspetto.

Non ho ancora avuto modo di testarla quindi quando potrò farlo integrerò con sensazioni personali.

Prima della presentazione del nuovo modello, è stato presentato il Progetto Itaca. Era presente anche una persona che ha beneficiato dei servizi della Fondazione, raccontando la sua esperienza. È stato emozionante.

L’ultima parte della mattinata invece prevedeva una lezione di Mindful Running con Beatrice Mazza. Ho avuto l’occasione di allenarmi con altri runner ed è stato molto bello condividere un’esperienza così dopo due anni di allenamenti in solitaria.

Adesso prosegue la mia preparazione e fra poco più di due settimane sarà tempo di staffetta.

Vi racconterò l’esperienza qui e su Instagram quindi state sintonizzati. 💪🏻

DeejayTen, un anno dopo

Chi conosce la mia storia può immaginare il legame forte tra me e la DeejayTen.

È stata la mia prima 10km, ma è stata soprattutto la conclusione di un percorso che mi ha profondamente cambiato dentro e fuori.

Non potevo quindi mancare, un anno dopo, in quel di Milano. Mi ero iscritto molto presto infatti, ed ero carico di aspettative sul risultato finale poiché so che il clima di iniziative di tale portata trascina spesso verso un miglioramento del proprio record personale.

Mi sono allenato molto quest’estate, non senza fatica vista la mia insofferenza al caldo (e a una lieve lombalgia che non mi ha fermato ma ha compromesso i risultati) ma sono convinto di aver messo nelle gambe tanto allenamento, che spero possa essermi utile anche e soprattutto per il prossimo appuntamento in programma: la mezza maratona di Cremona, che correrò la prossima domenica.

Ma tornando a domenica scorsa, sono partito da casa con tanto entusiasmo, in solitaria, come a volermi godere il momento intimamente, solo con me stesso. La giornata che Milano ha regalato non era tra le più belle, ma senza pioggia e senza freddo, quindi comunque ideale per correre senza insidie.

L’evento ha confermato anche quest’anno un’organizzazione impeccabile. Sono riuscito a partire nella prima wave, per arrivare al traguardo presto e godermi con calma l’atmosfera del parco Sempione prima di concedermi un lauto pranzo con famiglia.

Al traguardo, infatti, ho trovato moglie e figlia come in tutte le occasioni per me importanti.

La gara è stata intensa e tirata. Come sempre il contesto affollato di distrae e allo stesso tempo ti spinge. Complice quindi la folla, ho tenuto un ritmo sostenuto per tutto il percorso, cercando di non perdere il passo anche quando il mio gps è andato momentaneamente in tilt.

Risultato: personal best, abbassando di diversi secondi il record precedente che avevo registrato alla StraMilano.

Che la si consideri gara oppure no, la DeejayTen si conferma un evento per tutti i runner, con un’atmosfera unica nella quale respirare sport e condivisione.

Rimarrà per me un appuntamento fisso, al quale sarò eternamente affezionato.

Adesso testa a Cremona e poi agli obiettivi per il 2020.