Quando l’allenamento va male

Eh già, non mi era mai successo prima ma può succedere. Hai puntato tutta la tua attenzione sul lungo domenicale, hai un obiettivo chiaro nel breve e nel lungo periodo, sei pronto a tutto per arrivare in fondo ma…qualcosa non va.

Nel mio caso domenica scorsa non ero al 100% in partenza, stavo covando una lieve sindrome influenzale senza rendermene conto.

Uscito con tanti buoni propositi per fare 15 km, ne ho chiusi male 14. Qualche ora dopo ho realizzato che in realtà, di fatto, ero debilitato dalla febbre.

Ma durante l’allenamento non avevo messo a fuoco la causa del mio malessere e l’ho attribuita solo ed esclusivamente alle mie gambe. Per questo, negli ultimi km, ho fatto i conti con l’idea del fallimento.

È vero, potevo mollare e non ho mollato. Ma non ho portato a casa la performance che mi aspettavo, ho fatto tanta fatica ad arrivare in fondo, e allo stremo delle forze sono arrivato a chiedermi che senso avesse tutto questo.

A poco è servito richiamare alla mente da dove sono partito e perché lo sto facendo. Solo le parole del mio amico-coach mi hanno tenuto su fino all’ultimo metro.

Dopodiché, ad allenamento finito, ero esausto come non lo sono mai stato. Ho rimandato i pensieri a oggi (lunedì) per analizzare il fatto che sì, può capitare che un allenamento vada storto, che il risultato tardi ad arrivare o non arrivi proprio, che la fatica per arrivare in fondo sia completamente sproporzionato alla soddisfazione finale. Un atleta passa anche (e forse soprattutto) attraverso momenti così. Bisogna recuperare le forze fisiche e mentali e pianificare il passo successivo.

Nel mio caso è la StraMagenta, domenica prossima.

Rimbocchiamoci le maniche, facciamo i conti col fallimento, e andiamo oltre.

@runner_extralarge

Come è iniziata

Inizi di Aprile 2018. Pasqua appena superata. Mi sveglio in piena notte agitato come mai lo sono stato, il cuore batte all’impazzata.

È stato lo stress, anche se ci ho messo 3 mesi a capirlo e altrettanti a farmene una ragione. Lo stress si nutre dell’energia che non riusciamo a disperdere in altro.

Sta di fatto che tutte le persone che hanno preso a cuore la mia causa continuavano a ripetermi, quasi a formare un coro: datti una mossa, fai qualcosa, muoviti.

Certo, dicevo io: e quando? Lavoro, famiglia, qualche svago. Il tempo si esaurisce in fretta. In ogni caso ci ho provato. Dopo un check cardiologico e con chiare indicazioni su come cominciare, mi sono messo a camminare.

Camminata veloce, 6 km all’ora. È stata la svolta. Da una parte l’attività fisica mi prosciugava energie che prima impiegavo ossessivamente con inutili preoccupazioni. Dall’altra, grazie anche a un cambio sostanziale nel mio approccio all’alimentazione, perdevo peso. A vista d’occhio. In due mesi non avevo più un paio di pantaloni utilizzabili. È stato questo a darmi la forza di continuare.

Ben presto la camminata si è trasformata in corsa. Mi sono dato un obiettivo: correre la DeejayTen 2018 a Milano. Era luglio, non ero ancora arrivato a correre un km, ma ho deciso di iscrivermi e in Ottobre ho corso i miei primi 10 km.

Il mio corpo, durante questo percorso, si è trasformato. Ho perso 28 kg.

Il resto è storia recente. Ho creato una piccola community su Instagram, che mi dà forza, motivazione e tramite la quale mi sono confrontato con tanti sportivi disponibili nel condividere esperienze, consigli, indicazioni.

Sto preparando la prima mezza maratona, che vorrei correre in primavera. Devo ancora scegliere dove e quando perché sarà speciale per me. Almeno lo spero.

Nel frattempo mi godo il podismo amatoriale e i tanti eventi che ogni weekend offre a chi come me vuole misurarsi solo ed esclusivamente con se stesso.

Su queste pagine racconterò la mia storia. Seguitela, se vi va. 🙂

@runner_extralarge