Sì, sto ancora correndo

Amici, eccomi qua. Ebbene, alla fine del 2021 è successo praticamente di tutto. A partire dalla mia positività al Covid, passando per altre sfortunate vicissitudini famigliari, ho dovuto accantonare la corsa e, di fatto, tutto il resto.

Fortunatamente però le cose si stanno pian piano ristabilizzando. O almeno lo spero. E sono tornato a correre.

Sto facendo però, lo ammetto, davvero molta fatica. Il Covid mi ha stroncato non tanto per i sintomi, che ho sofferto in maniera tutto sommato lieve, ma per la complessità della gestione psicologica della situazione. In più, per ovvie ragioni, sono stato fermo, a lungo, in una stanza. Non sono, bisogna dirlo, il tipo che si mette a fare plank in una stanza quando è psicologicamente a terra. Non ho avuto modo di fare nulla, in quei 20 giorni.

Una volta negativo avevo poi le energie letteralmente sotto i tacchi. E alcune vicissitudini mi hanno atterrato col morale.

Ho atteso qualche settimana prima di rimettermi in moto. Appena sono riuscito a farlo, bam: un colpo di freddo, probabilmente, e un raffreddore come raramente ne ho avuti in vita mia. Altre due settimane di stop.

Finalmente, con l’inizio dell’anno nuovo, sono ripartito. Lento, appannato, ma perlomeno vivo. Adesso sono sul fondo del barile, pronto a risalire. Pronto a rimettermi in gioco.

Vi dirò, in tutta onestà, che la pandemia mi sta affondando. Ha tolto troppo alle nostre vite, ormai. Anche la speranza di tornare alla normalità ormai è affievolita. Lo vedo in me, lo vedo in tutte le persone che incontro. Tenete duro, ormai, non basta.

Ma non voglio mollare, voglio rimettermi in forma e provare a tornare a gareggiare. Prima o poi ce la farò. Per adesso quel che conta è stare bene.

Natale e bilanci

Amici runner, in un anno come quello che sta per concludersi diventa difficile anche tracciare bilanci. Soddisfatto? In generale non lo sono mai. Che sia un pregio o un difetto non l’ho ancora capito, ma è così, mi accontento raramente. Quindi no, non sono soddisfatto. Dopo 3 mezze (quasi 4, con una gara da 18) nel 2019 avevo in mente grandi traguardi, grandi sogni, grandi ambizioni. Il 2020 ha cambiato tutto. Era già iniziato male con uno strano infortunio alla schiena che mi aveva bloccato per un mese. Poi la pandemia, che ha scombinato i piani del mondo intero. Da lì una serie di riflessioni importanti: quali sono le priorità? Cosa è davvero importante?

Correre nel 2020 è stato un privilegio: chi ha potuto farlo non ha dovuto preoccuparsi di altro. E pazienza allora se il PB non è stato migliorato o se il Garmin mi attribuisce uno stato di forma patetico, verranno tempi migliori, per tutto. Speriamo.

Per il resto, privilegio, dicevo: avere una finestra tutta per sè, godersi il silenzio della natura, ascoltare il proprio respiro. Ripartiamo da qui per il 2021. Il resto, sono convinto, verrà da se.

E se proprio vogliamo fare qualcosa per questo Natale un po’ strano, scegliamo una causa a cui donare e corriamo una distanza per noi simbolica che ci aiuti a ricordare che se possiamo correre, a noi così male non va.

Buon Natale, a chi corre e a chi no!