Il mattino è roba nostra

Chi corre ama farlo anche e soprattutto in vacanza. Anche se non tutti lo comprendono, e sgranano gli occhi quando racconti delle alzatacce per poterti allenare.

Correre al mattino presto ha due obiettivi principali, almeno per me: il primo è quello di limitare il tempo tolto alla famiglia – io esco a correre spesso quando ancora in casa si dorme; il secondo è che anche quando non fa caldo, il mattino nei suoi silenzi e nella sua lentezza ha qualcosa in più.

Anche in Garfagnana o sul lago d’Iseo, dove ho trascorso le vacanze, ho cercato di mantenere le buone abitudini e mi sono allenato regolarmente. Ed ero spesso solo con me stesso, là fuori, alle sette di mattina.

Io e la natura, la cosa più preziosa che abbiamo. E lì vengono meno i numeri, i tempi, i km. Resta solo la tua voglia di esplorare o di essere in pace con te stesso.

E ti rendi conto che sei solo, e se non sei solo siete in pochi. Tutti sportivi. Non importa se correndo, camminando o pedalando. Il mattino è roba nostra.

Alzarsi presto per correre: come fare?

Questa mattina mi sono alzato molto presto, come mi capita spesso. Sono sempre stato mattiniero sin dall’infanzia. Tendo a dormire presto alla sera e mi sveglio presto. Ma anche se sono abituato così, iniziare ad alzarmi presto per uscire a correre è stato comunque un trauma. Un po’ perché, banalmente, ci si sveglia molto presto – soprattutto se poi si deve prendere il treno e andare a lavoro, come facevo prima del lockdown. Un po’ perché un conto è alzarsi e spostarsi sul divano a fare zapping, un conto è alzarsi e dopo 10 minuti essere in strada. Anche quando ci sono 2 gradi o quando piove.

Per farcela ho dovuto creare la classica routine. Di seguito i miei consigli per provarci:

1. Non succede tutti i giorni.

Anche se siete dormiglioni e amate stare nel letto fino all’ultimo, dovete pensare che non state rinunciando a farlo sempre e per sempre. Se, come me, avete due allenamenti settimanali nei giorni lavorativi, dovete pensare che lo farete per due giorni su sette. Vi godrete il sonno tutti gli altri giorni.

2. Andate a letto presto

Potrebbe sembrare scontato ma non lo è: per svegliarsi alle 6, bisogna andare a letto prima.

3. Doppia sveglia

Per evitare un trauma, qualora foste tra i più sensibili al suono della sveglia, potete metterne una un po’ prima dell’orario in cui vi alzerete. In questo modo avrete modo di rilassarvi un attimo nel dormiveglia e rendere più dolce il processo.

L’ombra affusolata di prima mattina.

4. Preparate tutto la sera prima

Anche questo non è banale. Girare in casa a cercare tutto l’occorrente – magari al buio e senza far rumore, se rischiate di dare fastidio a qualcun altro – è davvero scomodo. La cosa più semplice, che non costa nulla, è preparare tutto prima di andare a dormire. In 5 minuti sarete pronti a uscire ed eviterete l’inutile stress di ricomporre all’ultimo l’outfit necessario.

5. Datevi un obiettivo

Che può essere di performance, ma anche no. Può essere quello di farvi una bellissima foto in un posto che vi piace. Può essere quello di fare un giro diverso dal solito, esplorando nuovi percorsi. Quest’ultimo è una di quelle che maggiormente mi affascina: esplorare. La curiosità è un ottimo strumento da sfruttare per avere carica e motivazione.

6. PROVATE

Almeno la prima volta obbligatevi a farlo, in modo da poter capire se ne vale la pena o no. Non mi sono mai pentito di essere andato a correre presto. La fatica del risveglio anticipato è ripagata alla grande dalla soddisfazione al termine dell’allenamento. E durante il giorno sarete meno stanchi di quello che potete immaginare.

Provare per credere!

Mi manca correre

Mi manca correre.
Ne sto parlando poco, ultimamente. Semplicemente perché non è importante ora e ho ritenuto fosse il caso di non allenarsi in strada, e di non farne un dramma.
Però, mi manca correre.
Mi manca il profumo dell’erba che a marzo, tu voglia o no, inizia a farsi sentire. Il sole tiepido che inizia a scaldare l’aria.
Non corro da settimane ormai, prima per la schiena, poi per lo scenario apocalittico che mi circonda.
Ma mi manca correre.
Mi manca quel senso di libertà, di solitudine, di fatica fine a se stessa. Quella fatica che serve solo a dimostrarti che ehi, ci sei, ce la puoi fare, tra i tuoi mille difetti vali qualcosa. Tra i tuoi mille limiti, quello puoi superarlo.
Aspettiamo tempi migliori, e per carità, non intendo per la corsa.
Ora ci sono cose più importanti da risolvere, per il bene di tutti.
Però…mi manca correre.

Pensiero del mattino

Guardati allo specchio e vedrai il tuo unico vero avversario.

Quello che non ti vuole fare alzare presto.

Quello che non ti vuole far uscire se fa freddo.

Quello che non crede in te.

Quello che ti riempie la testa di pensieri pesanti come pietre ammassate.

Se riesci a non dargli retta, ti aspetta l’alba, col suo rosso sopra le file di alberi.

L’aria pungente che sa di buono e ti pizzica le guance.

Il manto di foglie che come un tappeto accoglie i tuoi passi.

Il silenzio assordante del mattino, nel quale cercare ogni risposta.

Diario di inizio estate

Ebbene sì. Manco da un po’ su queste pagine. Ma come ho avuto modo di far capire negli ultimi post, è stato un maggio intensissimo di appuntamenti di vita e di lavoro che mi hanno per forza di cose distratto dalla corsa. Distratto, ma non distolto. Perché continuo a correre. E quando non lo faccio è un dramma, col senso di colpa che fa capolino per la paura di perdere quanto ho faticosamente e con soddisfazione costruito da un anno a questa parte.

Già, perché un anno fa ancora non avevo iniziato a correre. Camminavo, sì, ma non è lo stesso. Perché il cambio di mindset, gli obiettivi ambiziosi, il percorso di rinascita, sono arrivati dopo.

In ogni caso, come dicevo, sto correndo. Mantengo una media di 18-20 km alla settimana, con 3 uscite da 6 di base. L’obiettivo è mantenere la forma in vista di settembre, quando di certo programmerò la prossima mezza maratona.

Il caldo si fa sentire ed è una vera insidia per gli allenamenti. I trucchi che ho messo in pratica finora sono molto banali e semplici, ma sono del resto gli unici a disposizione:

– correre al mattino presto o la sera tardi; GUAI a correre con il sole addosso, rischia di diventare troppo impegnativo per chi non è sufficientemente allenato;

– cambiare itinerario in base alle mitiche fontanelle; ce ne sono sempre meno, ma ci sono, e aiutano nel momento di arsura che – nel mio caso – arriva al quinto km di allenamento.

Per il resto bisogna ovviamente vestirsi poco.

A breve andrò al mare sperando di potermi concedere svariate corse su bagnasciuga e lungomare.

Compierò proprio lì, sul mare, il primo compleanno da runner.

L’importanza di darsi obiettivi

È forse la prima cosa che la corsa mi ha insegnato: darsi un obiettivo. E la mia salvezza è stata proprio quella di iscrivermi a una gara da 10 km quando ancora non ne avevo corso uno di fila. L’idea di arrivare a correrli non sarebbe bastata. Sapere che avrei dovuto correrli invece sì, mi ha aiutato a prevedere un percorso.
Questa è una cosa facilmente applicabile nella vita di tutti i giorni, ed è il primo consiglio che do a chi mi chiede “come fai a essere così costante?”. Bisogna tenersi sempre un pò sotto pressione, altrimenti il divano vince. C’è poco da fare, è la natura umana.

Quindi cosa intendo quando parlo di obiettivi? Parlo di traguardi tangibili, di appuntamenti da segnare a calendario, che dichiariamo a qualcuno, e che ci tengono focalizzati. Ognuno di noi è sufficientemente orgoglioso da non accettare di fallire un obiettivo dichiarato, quindi questa formula funziona nella maggior parte dei casi. In estrema sintesi, per trovare continuità negli allenamenti valutate di iscrivervi a una gara. Sì, anche quella vicina a casa, dove si possono correre 5-6 km. Iscrivetevi e vedrete che uscire ad allenarvi per correrla al meglio vi verrà quasi naturale.

Ebbene, nelle ultime settimane di obiettivi, io, non me ne sono dati. Mi sono regalato un periodo di “riposo”, allenamenti soft, tempo libero con amici e famiglia. Ci voleva. Ma la verità è che appena vedevo una persona correre provavo un’invidia feroce.
Ho seguito da spettatore interessato le Maratone di Milano e Roma, vivendole nei racconti delle tante persone che seguo su Instagram o che fanno parte dei gruppi Facebook di cui faccio parte. È una community molto viva, quella dei runner, ed è bello farne parte.

Ed eccomi qui allora, sono pronto a darmene altri, di obiettivi.
Innanzitutto correrò a Corbetta la prossima domenica.

Gioco in casa, nella mia città, e sarà per me l’occasione di tornare su con i km. Punto a farne 12 bene.

All’orizzonte vedo sicuramente una mezza maratona in cui sfidare nuovamente me stesso. Vorrei pianificarla in maggio. Non sarà semplice, perchè oltre a riprendere gli allenamenti, dovrò farlo con un cambio sostanziale delle condizioni climatiche.
Proprio per questo sto entrando nell’ottica di correre al mattino, al fresco, quando il sole ancora non si è svegliato.
Ho sperimentato la sveglia alle 6 per uscire a correre e devo dire che è andata alla grande, devo solo trovare continuità.

L’importante è aver chiaro quale sia il prossimo obiettivo. 😉